giovedì 23 febbraio 2012

L'ABITO FA IL MONACO?

dear students,

L’Architettura contemporanea, come tutta l’arte contemporanea si fa con tutto.
Dal novecento in poi, ma con maggior efficacia dagli anni ’80, il suo linguaggio ha assunto uno spettro di possibilità espressive che ingloba, praticamente, ogni mezzo.
Non ha tutta la libertà della pura arte visiva, ma ne ha tantissima. Le sperimentazioni hanno inteso (ed intendono) aumentare il valore dell’invenzione: le nuove modalità esecutive (tecnologie, materiali, teorie strutturali, ecc.ecc.) non sono giochi immotivati ma naturali riflessi del modo in cui si vive, si produce, si consuma, ci si scambiano le informazioni. In questo modo, con questa ricerca, negli ultimi sessant’anni si è andato creando il bagaglio di una nuova tradizione.



L’esperimento che vi chiediamo di realizzare oggi è il seguente: come realizzeresti un bungalow su un’atollo di un arcipelago caraibico senza poter utilizzare: acciaio, cemento, vetro, legno? Puoi usare tutto il resto, però. Vogliamo uno sketch complessivo, tipo assonometria, e dei dettagli costruttivi collegati ad esso che spieghino l’idea e le scelte linguistiche.

Un cordiale saluto,

lo Staff

DRAWING APPLE

dear students,

il disegno non è un mero fatto visivo.
L’atto del disegnare è una forma di conoscenza. Paul Valery diceva che” v’è una differenza enorme tra il vedere una cosa senza la matita in mano ed il vederla disegnandola”. Solo quando si disegna un oggetto si può dire di averlo davvero visto.
Il disegno è l’espressione grafica, visuale, di un processo profondo, attraverso il quale il pensiero si orienta nel mondo e progetta le azioni su base spazio-temporale. Un processo in cui entra in gioco la multisensorialità e la progettazione di movimenti, non solo la dimensione visiva.


L’esperimento che vi chiediamo di realizzare oggi ha come fine quello di raccontare il vostro umore odierno attraverso il disegno di una mela.

Cordiali saluti,

lo Staff

COSA CONTIENE L’ARCHITETTURA ?

dear students,

Semplice considerazione che non dovremmo dimenticare mai:
lo spazio che progettiamo assume un senso proprio solo in funzione dell’uso che ne viene fatto, ovvero del FARE che vi si svolge.
Vediamo un po’. Quale sarà un FARE del futuro? Una ricerca redatta da Fast Future per il governo britannico ne evidenzia alcuni.
Tra questi, ad esempio, il "Pharmer", cioè l’agricoltore/allevatore genetista.
Gli agricoltori del futuro potranno operare su colture e pascoli modificati geneticamente per migliorare i raccolti e produrre proteine a scopo terapeutico. Nello spettro delle possibilità ci sono i pomodori che contengono vaccini al loro interno e il latte di mucca, pecora e capra con le loro proprietà curative.
Bene. Secondo noi un Pharmer lo troveremo facilmente in città, non ci sarà bisogno di andare chissà dove per acquistare un po’ delle proteine che produrrà. Nell’immagine di corredo è rappresentato un edificio dismesso nel quale si insedierà un’attività di questo tipo.




L’esercizio di oggi verte sulla definizione del programma di quest’attività (il FARE). Cioè, in pratica, dovrete definire quali spazi e per fare cosa, necessitano ad un Pharmer evoluto per la sua attività in centro a Detroit, ed ipotizzatene una distribuzione.

A dopo.

lo Staff

mercoledì 22 febbraio 2012

SOLITUDINE CASUALE un racconto breve

dear students,

l’architettura è una disciplina artistica utilizzata per raccontare storie Al fine di rendere l’architettura “bella” tanta attenzione dovrà il progettista usare affinchè la storia che andrà a raccontare sia interessante, coinvolgente, o deprimente e devastante; incredibile e struggente piuttosto che drammatica e cruenta. Romantica e lievepiuttosto che ardimentosa e idealista.
L’interlocutore del progettista è il cliente. E’ lui che decide di cosa dovrà parlare il racconto architettonico. E’ lui che ci indirizza e ci indica la meta del viaggio narrativo. Lui viene da noi in quanto non è capace di scrivere l’architettura, anche se spesso pensa di poterne essere un pregevole critico avendo vissuto in edifici per tutta la vita...............ma tant’è. Inoltre ci dice anche quanti euro ha investito in questa avventura che, come ben immaginerete, non inficia la bellezza
del racconto, ma solo i mezzi che utilizzeremo per viaggiare e raggiungere la meta indicata.


L’esperimento che vi chiediamo di realizzare oggi ha come fine quello di scrivere un racconto breve che dovrà trattare di un tema molto attuale nella nostra società: quello della solitudine.
Per realizzarlo dovrete utilizzare i ritagli di carta che avete raccolto. Corrispondono al “budget” che il vostro cliente aveva a disposizione. Ogni ritaglio “vale” una parola del vostro racconto breve. Se non avete raccolto nemmeno un ritaglio state a guardare. Siete rimasti senza cliente.

Cordiali saluti,

lo Staff

REALTA’ SURREALE

dear students,

l’arte e la filosofia non servono a dare risposte ma a fornire buone domande.
Una delle questioni che l’arte contemporanea si pone più spesso è: “Quanta realtà possiamo
sopportare?” La risposta non è banale perché nell’era dell’Augmented Reality, in cui la tecnologia ed i media aggiungono strati al mondo percepito, l’arte dà conto anche di un certo fastidio sensoriale e intellettuale, come di un overdose. Forse non siamo programmati per assorbire questo eccesso di realtà.
Nella nostra epoca post-moderna i fantasmi arrivano dalla realtà, è caduta la barriera intuitiva che separava il reale dal fittizio. Oggi molte immagini vere sembrano false, e, in cambio, altre che sono state manipolate appaiono autentiche.


L’esperimento che vi chiediamo di realizzare ha come fine quello di generare un’opera esteticamente ricca ma fredda, il più possibile raffinata e angosciante che invece di portarci altrove ci radichi nel “qui” più assoluto.
Per realizzarlo dovrete prendere una immagine rappresentante una township o una favela e modificarla geneticamente inserendo al suo interno dettagli architettonici e di design. Generare, quindi, una città OGM, nella quale la “realtà aumentata” permetterà la condivisione di un nuovo paesaggio.

Cordiali saluti,
lo Staff

PROGRAMMA ESERCITAZIONI 2012

(amaducci - ballestri - cacciari - lupatelli - nafissi - prati - reggiani - tosi - venturelli)

  • 20f AE1(solitudine casuale)
  • 27f AE2 (cosa contiene l’architettura?)
  • 5m presentazione special eventi 1(realtà surreale)
  • 12m AE3 ( drawing apple)
  • 19m AE4 (l’abito fa il monaco?)
  • 26m OSPITE NICOLA LEONARDI X THE PLAN + AE5 (moving target)
  • 2a AE6 ( Processo, l’attimo nel mentre)
  • 16a presentazione special eventi 2 OSPITE ROBERTO MONTI + AE7 (un passo nella complessità
  • 23a AE8 (x Tè x il Tè))
  • 30a AE9 (esercizi d’uso) OSPITE ATLAS CERAMICHE
  • 7mg AE10 (spazi in quadrati)
  • 14mg presentazione special eventi 3 (indagini di confine)
  • 21mg AE11 (spot paintings !)
  • 28mg AE12 ( nuove simmetrie) OSPITE UN STUDIO
  • 4g AE13 (victory boogie woogie)
  • 11g AE14 ( narciso)
  • 18g AE15 (limite del campo da gioco)
  • 25g AE16


_ ogni AE viene introdotto da un breve approfondimento del tema trattato
_ verranno svolte, secondo un calendario non prestabilito, lecture di architettura concepite per indagare il processo di elaborazione dell’idea e sul concetto di vuoto architettonico;